Parma, 3 giugno 2025 – Si chiama “AUGMENT3D_lab” ed è un laboratorio innovativo che permette di fare ricerca, sperimentazione e progettazione in una realtà virtuale.
Inaugurato oggi al Campus Scienze e Tecnologie dell’Università di Parma, dov’è nato a supporto delle attività di ricerca dei progetti PNRR ECOSISTER e ONFOODS, il laboratorio è attualmente fruibile da docenti, ricercatrici e ricercatori impegnati nei vari progetti di interesse, da studentesse e studenti che frequentano i corsi dell’Ateneo e anche dalle realtà industriali del territorio nell’ambito di collaborazioni accademico-industriali. Le sue potenzialità, principalmente rivolte a un contesto di Ingegneria Industriale, si estendono però facilmente anche ad altri ambiti, come il design o l’economia comportamentale.
All’inaugurazione hanno partecipato il Rettore Paolo Martelli, il Prorettore alla Ricerca e al Trasferimento Tecnologico Daniele Del Rio, il Delegato al Trasferimento Tecnologico Daniel Milanese, il Direttore del Centro Interdipartimentale Future Technology Lab Gianluigi Ferrari e i promotori dell’iniziativa Claudio Favi e Alessandro Pirondi, docenti del Dipartimento di Ingegneria dei Sistemi e delle Tecnologie Industriali - DISTI.
“È il concetto del metaverso, ovvero la possibilità di interagire in un ambiente virtuale con oggetti che non sono fisici ma che sono visibili davanti a noi. Questo permette di fare tantissime cose, in ingegneria naturalmente ma anche in altri campi. Pensiamo ad esempio al metaverso medico, dove si possono simulare operazioni in campo medico, o anche all’ambito economico, dove ad esempio si può indagare il feedback del consumatore in un ambiente che non è realtà ma rappresenta in tutto e per tutto la realtà”, ha spiegato Claudio Favi.
“La progettazione, non solo in ambito di ingegneria industriale ma anche ad esempio in ambito biomedico e farmaceutico, si va sempre più digitalizzando, in un modo che non è più quello dell’operatore davanti a un computer ma attraverso la collaborazione in uno spazio immersivo di più persone che guardano e manipolano e modificano un oggetto digitale all’interno di un ambiente applicativo specifico”, ha osservato Alessandro Pirondi. “I benefici sono innanzitutto per i progetti PNRR che hanno finanziato il lab e in cui l’Ateneo è coinvolto ma in seguito, grazie proprio alla interdisciplinarità che questi ambienti aperti promuovono, si potranno estendere a molti altri settori e discipline. È infatti anche un laboratorio al servizio di imprese e di enti, del territorio ma anche su scala nazionale e internazionale”.
Nel corso dell’inaugurazione è stato anche proposto uno showcase con dimostrazione “live” degli applicativi in corso di sviluppo.